Ex carcere S.Stefano/Ventotene, Gabriel: Ue sostiene l’Italia nel progetto di recupero
Le isole di Ventotene e Santo Stefano hanno “un’indiscutibile rilevanza simbolica per la storia e i valori europei e per questo accolgo con favore i rinnovati sforzi del governo italiano per il restauro e la valorizzazione dell’ex carcere (di Santo Stefano, ndr)”. Così Mariya Gabriel, Commissaria europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù, in un’intervista ad AgCult sul progetto del Governo italiano di recupero e riqualificazione dell’ex carcere borbonico. “Il compito della Commissione europea è assistere e integrare le azioni degli Stati membri nel preservare e promuovere la cultura e l’UE incoraggia e sostiene attivamente le attività culturali nel quadro dei suoi diversi programmi e politiche, che possono aiutare a sostenere cooperazione, sviluppo o ricerca regionale e locale”, ha spiegato Gabriel. La prima parte dei lavori è stata messa a gara europea e il compito è stato affidato all’ex europarlamentare Silvia Costa, il cui progetto mette al centro la vocazione europea e mediterranea delle due isole.
La Commissaria europea sostiene anche la decisione del Ministero della Cultura italiano di candidare “Ventotene per il marchio del patrimonio europeo. I siti a cui è stato assegnato il marchio del patrimonio europeo sono accuratamente selezionati a livello nazionale ed europeo per il loro significato simbolico europeo e per le attività che offrono per aumentare la consapevolezza del loro ruolo nella storia e nella cultura dell’Europa e nella costruzione dell’Unione europea”, ha spiegato Gabriel. Il Ministero della Cultura italiano ha preselezionato Ventotene e il Delta del Po e Venezia l’edizione 2021. Nei prossimi mesi, “il panel europeo di esperti indipendenti valuterà le candidature dei siti preselezionati, sulla base dei criteri per l’attribuzione del marchio e raccomanderà un sito per Stato membro a cui assegnare il marchio. La Commissione Europea designerà formalmente i siti selezionati all’inizio del 2022”, con l’obiettivo di aumentare la “consapevolezza della storia condivisa europea e della ricchezza del patrimonio culturale”.