Sono appena tornato a Roma
Sono appena tornato a Roma.
I rumori, la gente, i gabbiani ciccioni.
Ma anche la pioggia leggera, il traffico, le donne che si tengono stretta la borsa.
Chi corre, chi non ti guarda.
Qui a Roma il mondo è veramente isolato. Ognuno nella propria testa.
Pensavo di trovarli sull’isola gli isolani invece sono qui accanto a me in città.
Guardali come corrono, non si salutano, nemmeno il vicino di casa mi dice ciao. E forse è proprio questo che a Ventotene non mancava. Il concetto di comunità, che poi non è perfetta ma c’è ed è viva.
Ancora balla la mia testa, ho il mal di terra, la stanza va a destra e poi a sinistra, come quella nave del cazzo, la don Francesco, che per andare lenta non tiene il mare.
Mi mancherà il Bar Verde, era la mia cura al cellulare, a Facebook, allo scrollare. Andare al Bar Verde, sedermi e aspettare di incontrare qualcuno.
Mi mancherà il faro, sapeva darmi un tempo durante la notte. Il rumore del mare non l’ho mai sentito, perché è così presente che non ci fai caso, come i pesci che non vedono il mare.
Ho alimentato la mia fantasia, il mio motore creativo, pensando a Giulia a pochi passi da me, respirando accanto la tomba di Spinelli, immaginando mondi e cose che non sono mai esistite. Però è così che funziona, bisogna credere in qualcosa. Anche alle sirene.
@Francescotaskayali ha trascorso un mese sull’isola di Pandataria alla ricerca di qualcosa che speriamo abbia trovato. È stato un ospite perfetto e lo aspettiamo presto.